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ANDREA BARBAZZA


LA PARTENZA ALL’APPARIRE DELL’AURORA

     Giá le tremule stelle in ciel piú rare
chiudon le luci impallidite e spente,
e giá la rugiadosa alba ridente
rende col suo seren l’ombre piú chiare.
     Ecco di nova luce asperso appare
il cristallino e candido orïente;
giá si cangia in vermiglio e giá crescente
Febo con aurei lampi esce dal mare.
     Ogni scoglio, ogni lido arde e balena,
e Glauco fuor del suo ceruleo vaso
co’ guizzanti triton sferza l’arena.
     Io sol, Filli, di luce orbo rimaso
a lo sparir di tua beltá serena,
qui, su l’orto del dí, piango l’occaso.