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194 | lirici marinisti |
II
LA BRUTTEZZA INGIOIELLATA
Costei cui sol di tenebre e d’orrori
natura acherontea veste e circonda,
osa intorno spiegar quanti ne l’onda
del Gange e del Pattol nascon fulgori.
Spargon le chiome e ’l labbro ombre e squallori,
e d’oro e di rubini il braccio abbonda;
invece che lo sguardo i rai diffonda,
sfavillano dal sen compri splendori.
La perla, onde la bocca orba notteggia,
a l’orecchia plebea quasi per scherno
pende, ed intorno al nero collo albeggia.
Ma che stupir, s’è pur decreto eterno
ch’ove ricco tesoro arde e lampeggia,
ivi custode sia spirto d’Averno?