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biagio cusano 157

IV

PER I SETTE MONTI

nella mano della sua donna

     Roma sembri animata a piú d’un core
co’ sette bianchi tuoi monti spiranti,
mano, in cui forma il Campidoglio Amore,
trïonfator de’ prigionieri amanti.
     Anzi, pur hai di ciel vivi sembianti:
ecco la bella in te via di candore,
ed ecco per mirabile stupore
vi miro i corsi de’ pianeti erranti.
     Qui, mentre del pensier dibatto l’ali,
a preveder da sí bel ciel la sorte
degli amorosi miei corsi vitali,
     ah mio destino doloroso e forte!
con infausti caratteri fatali
scritto in ambe le palme io leggo: Morte.

V

ROMA - AMOR

     Nel Tebro andrai, fra tante moli e tante,
de l’arte a contemplar gli alti stupori;
meraviglie però molto maggiori
scoprirá di natura il tuo sembiante.
     Giá non entrò con sí superbi onori
nel Campidoglio mai gran trïonfante,
qual tu, che porti a’ tuoi begli occhi avante
novo trofeo d’incatenati cori.
     A Marte crescerá l’antica arsura,
or ch’altra Citerea fa piú sereno
il ciel de le sue belle invitte mura.
     E Roma, dolcemente arsa al baleno
di tua beltá cosí leggiadra e pura,
quel che porta nel nome avrá nel seno.