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154 | lirici marinisti |
IV
PALLORE GRADITO
Pallidetta mia vita,
il minio cangerei
col tuo pallor, cosí leggiadra sei.
Pallido il volto bramo,
vermiglio giá non l’amo;
questo è color di sdegno,
quel di pietade è segno:
anzi, segno è ’l pallore
di chi, d’amor ferita, e langue e more.