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110 | lirici marinisti |
X
AMOR CONCORDE
La ninfa sua d’orgoglio amica e d’ira
altri pur chiami e rigida e ribella:
s’io miro la mia ninfa, ella mi mira;
s’io d’amor parlo, essa d’amor favella.
S’io rido o scherzo, e scherza e ride anch’ella;
piange ai miei pianti, ai miei sospir sospira;
s’io lei mia gioia, essa suo ben m’appella;
vuol ciò ch’io vo’, ciò ch’io desio desira.
Ella è ver’ me pietosa, i’ ver’ lei pio;
de’ suoi cenni io fo legge, ella de’ miei;
ella a me cara e caro a lei son io.
Ella tutta in me vive, io tutto in lei;
io spiro col suo spirto, ella col mio;
e s’a lei do tre baci, ella a me sei.
XI
LA LODE DEGLI ALBERI, DEI VENTI
E DELLE ACQUE
Ramillo, Eurino e Idrino
Ram. Compagni cari, or che siam qui soletti,
e venti ed acque e piante abbiam presenti,
cantiam su, lodiam su, con tre versetti,
io le piante, Idrin l’acque, Eurino i venti.
Canti Eurin, segua Idrin. — Eu.-Idr. Sí, siam contenti.
Eu. Sospir voi siete onde gli antichi affetti
scopre a la terra il ciel, voi siete accenti
d’innamorato cor, venti diletti.
Idr.Lagrime di natura, acque, voi siete,
ch’ad Amor, di cui visse eterna amante,
a palesare il bel desio correte.
Ram.Siete figlie del Sol, tenere piante;
le fasce da l’april, da l’alba avete
il latte, e i vezzi da l’auretta errante.