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o(LVI)o |
Risuonava incontro Amor;
Addio, da noi fuor
Eroi, poichè la cetra
Sol d’Amor ferisce Petra.
Il canchero venga alla migliore di queste due Traduzioni. Oh poffare! E pretende poi quasi di far vedere, che in lui è entrato lo spirito del gran Catullo, ch’egli adduce per esemplare d’ottimo Traduttore. Non trattiamo.
Ognuno poi si sarebbe aspettato, ch’egli dovesse calar la visiera contro dell’Abate Lazzarini, giacchè l’avea sfidato nel Frontispizio. Ma no. Questi nella sua Traduzione dell’Elettra di Sofocle è stato più religioso d’ogn’altro, e volle sull’orme del Tragico camminare curiosamente per darcela sincera, migliore di quelle, che avevam per le mani. Si corruccia solamente per i due Cori, che mancavano nell’Originale Italiano. E guai se sapeva da chi erano stati suppliti, benchè bisogna da quel che in seguito dice, ch’egli avesse qualche sentore, che fosse un forestiero. Sguajato! Si fidò troppo de’ Lessicografi greci, quali vogliono, che αἷμα si spieghi per spada. Ed egli è quasi per giurare, che αἷμα non ebbe mai nella Grecia il significato di Spada. Noi anzi eravam d’oppenione, che se d’alcuna cosa potevalo a torto, o a diritto rimproverare, ciò fosse per aver usato tal voce in sentimento non segnato da’ Lessici.