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o( LV )o

Traduce primieramente λέγειν cantare. Non rinfacceremmo tal cosa ad uno di coscienza retta ma all’Abate dall’Aglio sì, ch’è di coscienza scrupoloso, anzi che no. Nel secondo verso traduce parimente ᾄδειν cantare. Peccato di coscienza erronea, perciocchè di sopra avea notato, che ᾄδειν non era stato tradotto colla voce cantare dall’Ab. Regnier. Nel terzo, e nel quarto verso perchè non è egli stato attaccato al Poeta? che dice:

          Ma la cetra con le corde
               Risuona solo Amore.

Non risuona, ma canta nell’ultimo verso avrebbe tradotto un più Corradiniano di lui. Avete Voi osservato la vaghezza, e felicità sua, sicchè pare immedesimato con Anacreonte? Quella varietà di versi, alcuna de’ quali è di sette sillabe, altri d’otto, dee pur muover diletto? Quella facilità, quella chiarezza, ed armonia le son pur cose, che fanno ire in visibilio. Ma sentite, ch’e’ve la vuol cantare in rima

          Voglio gli Atridi cantar
          E voglio Cadmo suonar,
          Ma le corde della cetra
          Sol d’Amor feriscon letra.
          Le corde pria ho disfatto
          E la cetra tutta affatto,
          Affè ch’io cantava l’ira
          D’Ercole, ma già la lira