meglio avremmo fatto traducendo a modo suo, giacch’egli è più verisimile, che l’autor della Vita abbia inteso di chiamare Imperadore Anastasio; purchè anch’egli ne conceda, non esser poi questo un sì madormale svarione, che ci abbia a fare arrossire. Passa di poi a correggere il diligente Novellista quel νικάιας in νικαιεύς e quel θουσκυλάνου in Τουσκουλανός . Che risponderemo noi a ciò? Essere questi errori non da imputarsi a noi, ma sì bene a chi ha scritto la Vita? Certamente lo potremmo fare con verità. Le due ultime lettere della prima voce sono scritte secondo il solito, con tale abbreviatura, che collazionate con altre simili vogliono leggersi ας e non mai sus. E noi abbiamo a buon’ora sospettato che fofle stata per avventura questa Vita da qualche imperito Italiano composta, il quale, siccome avrebbe detto in sua lingua Bessarion di Nicea, così egualmente si sosse espresso nel Greco. Quanto all’altra voce, nuovamente ricorrendo noi al Manoscritto, abbiam veduto di non avere sbagliato, anzi v’abbiam trovato la Θ in carattere così grande, che riguardo all’altre lettere usuali, può chiamarsi lettera da Speziale. Nè sappiam, come lo Stampatore v’abbia capricciosamente sostituito una piccola. Ora dovevam noi riportando una Vita da un Manoscritto, a nostro talento correggerla è non piuttosto fedelmente trascriverla cogli