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giato il Paese, prima che farne restituzione. Questi poi elessero d’invecchiare nell’altrui terreno, e di non più vedere i lor figlj, piuttosto che abbandonandola fare alla Patria ritorno. Nè già a tanto s’accinsero per guerreggiare in favor d’Alessandro, o di Menelao, ma quelli per l’Asia tutta, questi per tutta l’Europa, giudicando, che dovunque il bel corpo di lei soggiornasse, più fortunato il Paese sarebbene divenuto. Anzi non solamente i Greci, e’ Barbari tanto presero per lei amore alle fatiche, e a questa spedizione, ma i Numi stessi, che risparmiare i loro Figlj non vollero da’ combattimenti d’intorno a Troja: che sebben Giove prevedesse il rio destin di Sarpedone 1, l’aurora di Mennone 2, Nettun di Cigno 3, e Teti d’Achille 4, cogli altri però gli armarono, e unitamente alla guerra mandarongli, stimando, che più bella impresa farebbero morendo in battaglia per la Figlia di Giove, che vivendo lontani da’ pericoli, che potevano per lei incontrare. E quale ragione di farsi maraviglia del destin de’ Figlj, come se i Numi stessi molto maggiore, e più grave combattimento non avessero impreso mercè di lei, che nell’azione 5 contro de’ Giganti? Poichè contr’ad essi unitamente tutti pugnarono, e in difesa di questa contro di se medesimi

  1. Figlio di Giove, e di Laodamia, fu ammazzato da Patroclo.
  2. Figlio dellìAurora, e di Titone; restò ucciso da Achille.
  3. Figlio di Nettuno, e di Calice, secondo Igino fav. 157
  4. Figlio di Peleo, e di Tetide, della cui morte, sebben taciuta da Omero, fa menzione Q. Smirneo, dicendo, che fu saettato da Apolline, il quale in vano lo avea consigliato di dar fine alla guerra, quando stva per vendicar la morte di Antiloco.
  5. Diodor. Sicul. lib 5 numera tre guerre fatte da Giove contr’a’ Giganti