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ingiurioso orgoglio, e non molto di poi tutta la schiatta loro sulla terra distrusse. A questi tempi vedendo condotti ad un mostro educato in Creta 1, nato da Pasifae figlia del Sole, giusto il solito tributo della nostra Città, quattordici bambini, accompagnati dal popol tutto ad una morte evidente, ed ingiusta, e vedendogli piangere ancor vivi, cotanto se ne sdegnò, che piuttosto credette di dover morire, che vergognosamente vivere Arconte 2 d’una Città, che pur sofferìa di pagare a’ nemici un così miserabil tributo. Entrato egli a parte della navigazione, superò da prima quella natura mista d’uomo, 3 e di toro, e tal robustezza avente, quale appunto conviensi ad un composto di questi corpi, di poi i salvati bambini a’ lor genitori restituì, liberando la Città in tal guisa dall’empio, gravoso, e inevitabil Decreto. Ma io dubito intanto a qual consiglio appigliarmi. Perciocchè giunto alle azioni di Teseo, e d’esse a parlar cominciando, non ho coraggio d’abbandonar l’impresa, e di passar sot-

  1. Era fama, che Androgeo fosse per via d’insidie on Attica ucciso. Minosse contro degli Ateniesi s’armò, e molta strage recò a quel popolo. Sene sdegnaronoanche gli Dei, e mandarono un’infermità negli uomini, e i fiumi stessi s’inaridirono. Rspose Apolline, che placato Minosse, sarebbonsi anche gli Dei acchetati. Pensarono dunque gli Ateniesi di patteggiar con Minosse questo sanguinoso tributo di sette fanciulli, ed altrettante zitelle. Vedi Plutar. Vit. di Tes.
  2. Nove erano i Signori d’Atene: sei tesmoteti, l’Arconte, il Re, il Polemarco. Vedi Suida alla voce Ἄρχων
  3. Del Minotauro dice Euripide Σύμμικτον εἶδος κρισοφώλιον βρέφος; e altrove; Ταύρου μεμίχθου καὶ βροτοῦς δὶπλη φύσις