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me protetta, quanto per dare al pubblico qualche attestato della mia verso di Voi sincerissima venerazione.
Non è quì, o Signore, il Cittadino sì sconoscente, non è sì cieco l’Amator delle Lettere, che non ravvisi la grandezza di vostra mente nell’eccitare da varie sorgenti la felicità di quesia Metropoli. È voce comune che l’amore alle Muse è nato con Voi, e da Voi il buon gusto, perciocchè amandole in tempi, in cui spogliate per anco delle natie lor grazie pressochè nulla potevano i cuori altrui allettare, Voi le sapeste con tanto decoro abbellire, che allo splendido esempio vostro pochi non furono felici Spiriti, che ne rimasero innamorati. V’ha eziandio, chi l’eccellenza rammemora de’ vostri latini versi, ne’ quali, chiunque per buona sorte gli ha uditi, potuto ha con piacere assaporare, e con ra-