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κυνός ποταμίου σκέπουσα τας κεφαλάς τοῖς παλαιοῖς.
V. 37. έχόρευεν saltava. L’Abate dall’Aglio saltellava. Saltellare significa presso la Crusca saltare spessamente, e a piccioli salti. Bella comparsa avrà fatto quel ferreo Marte saltando in mezzo al convito alla maniera, che verbigrazia farebbe un fantoccio.
Ἔριν δ´ ἀγέραστον La Dea Discordia ec. Per maggior comodo de’ Leggitori abbiam pensato d’indicarla per Dea, giacchè non pure fu come tale venerata da’ Greci, ma Tempio ebbe eziandio presso de’ Romani. Omero la chiama Sorella di Marte (Iliad. 4. v. 441.) Non fu solamente la Discordia, che restò senza invito, ma Galene stessa Ninfa del Mare racconta in Luciano a Panope altra delle Nereidi, che non era altramentè stata alle nozze, avendole comandato Nettuno, che sene stesse frattanto alla custodia del mare.
V. 39. χρυσείοις — πλοκάμοισι, su i capei dorati. Omero però fa di color nero i capegli di Bacco nell’Inno intitolato Bacco, o i Ladroni, così dicendo: καλαὶ δὲ περισσείοντο ἔθειραι κυάνεαι. L’Abate dall’Aglio ha voluto riferire l’aggiunto d’oro non alle chiome all’uve non ma avvertendo, che v’ha discordanza tra loro in genere, numero e caso.
ἑκάτερθε, in ogni parte. L’Abate dall’Aglio traducendo poscia mostra di non avere inteso il valore di questa voce.
V. 41. ποιήεντος erboso. Così doveva tradurre, e non verde anche l’Abate dall’Aglio,