Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
o( LXXIII )o |
Nè rifiutò già mo Venere stessa
Dell’Armonia Regina.
v. 27. δήθυνεν ritardò. Impropriamente l’Abate dall’Aglio rifiutò.
ἐς ἄλσεα Κενταυροῖο . a’ boschi di Chiron Centauro. Erano i boschi di Tessaglia, ove questa, che Pindaro Pyth. Od. 4 chiama fiera divina, più d’un illustre Personaggio saviamente aveva educati, e indirizzati sull’arduo sentiero d’una gloriosa virtù, tra’ quali Giasone, animoso Duce degli Argonauti, il forte Achille e’l saggio medico Esculapio Menippo presso Luciano dimanda a Chirone, perchè potendo essere immortale, abbia voluto non esserlo. Fu egli un de’ Centauri, i quali fama è, che ne’ monti Pelio, e Foloa abitassero, διφυεῖς di doppia natura uomini da’ fianchi in su, nel rimanente cavalli. Cosi Eraclito περὶ ἀπίστων cap. 5. a cui sembra impossibile, che differenti nature, se mai s’unisono, possano o vivere o alimentarsi. Palesato altresì al cap. 1. περὶ ἀπίστων il mistero ne spiega di questa favola. Se alcuno mai dice egli, fosse persuaso, che v’abbia avuto tal bestia, colui crederebbe impossibili cose. Poichè non v’ha proporzione tra la natura d’un cavallo e d’un uomo; non prendono eguale alimento, nè per la bocca, e per la gola d gli uomini può il cibo d’un cavallo passare. Che se tal forma vi fosse stata a que’ tempi, la medesima rimarrebbe oggidì. Racconta di poi,