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86 vii - cecco angiolieri

XLVI

Quanto piú n’è ripreso, tanto piú s’accende nel suo amore.

Io potrei cosí disamorare,
come veder Ficeccliio da Bologna,
o ver l’India maggior di va! di Pogna,
4o de la vai di Bocchezzan Io mare,
o a mie posta veder lo Sudare,
o far villan uom, che tema vergogna,
o tutto ’nterpetrare ciò, ell’uom sogna,
8o cosa fatta poter istornare.
Dunqua, che vai s’i‘ ne son gastigato?
Che, se non vien dal cuor, si vai niente:
11da crédarm’è, tanto l’aggio provato.
Chi mi riprende non sa ’l convenente,
ch’allora m’incende ’l cor d’ogni lato,
14e per un mille vi son piú fervente.

XLVII

La donna lo vorrebbe presso di sé, ma egli non può raggiungerla.

La mia donna m’ha mandato un messo
ch’i’non lasci per nulla ch’i’non vada
a lei per la piú diritta strada,
4che io posso, conservando me stesso;
e dice che li batte el cuor si spesso,
che, ’nanzi che questo giorno ne cada,
morrá, di me cosí forte l’aggrada:
8e non di di, per veder s’i’son esso!
Ecco novelle, che mi son recate!
E vedete, signor, s’i’ ’l posso fare:
11che son di lungi a lei ben tre giornate:
cavai non ho; a piè non posso andare
quattro miglia per di: l’abbo, pensate!
14Signor, vedete s’i’la posso aitare.