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VI.

TENZONE TRA DANTE ALIGHIERI E FORESE DONATI

I — DANTE

C’è una gran miseria in casa di Forese, e sua moglie, poveretta! ne sa qualche cosa.

     Chi udisse tossir la malfatata
moglie di Bicci vocato Forese,
potrebbe dir ch’ella fosse vernata,
ove si fa ’l cristallo, ’n quel paese.
     Di mezzo agosto la truove infreddata:
or sappi che dé’ far d’ogn’altro mese!
E non le vai per che dorma calzata:
merzé del copertoi’, c’ha cortonese.
     La tosse, ’l freddo e l’altra malavoglia
non l’addovien per omor, ch’abbia vecchi,
ma per difetto, ch’ella sente al nido.
     Piange la madre, c’ha piú d’una doglia,
dicendo: — Lassa a me, per fichi secchi
messa l’avre’ ’n casa del conte Guido! —