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50 iv - tenzoni politiche fiorentine


8 — MESSER LAMBERTUCCIO
Anzi, il vinto sará Carlo.

Fèra scienza al vostro core è giunta,
poi che d’error cotal mi fate giunta:
ché pur convèn per forza sia digiunta
4la gente del re Carlo, ed egli a giunta,
per lo segnor, che sovr’ogn’altro giunta
li suoi nemici, a corsa ed a piè giunta:
con seco ha tanta e tale gente aggiunta,
8che Francia sentir fará in ogni giunta.
Ond’io consiglio qui facciate punto,
ché chi da ciò si parte fia ben punto:
11peggiore per sé aver non poria punto.
Il giglio appasserá, ché fia dispunto
in guisa tal, che, quanto egli ha giá, punto
14non è neiente appo ch’or fia trapunto.

9 — MONTE
Chi si è opposto a Carlo è sempre perito, e cosí avverrá in séguito.

Quale nocchiere vuol essere a porto
con la sua nave, ha tutto suo diporto,
ove giugner disia, d’essere pòrto:
4la stella il guida, eh’è per lei rapporto.
Chi senza essa volea gire è traporto
in prefondo di mar con lo suo porto;
cosí la stella e lo nocchier ci è pórto
8in terra, che ne guidi a buono porto:
quelli è Carlo; chi dett’ha: — Noi comporto, —
prefondo è gito: tal sentenza porto.
11Ed or si fa di tal segnore conto,
che, quanto vuole sia oso e cónto,
ed abbia gente seco sanza conto,
14fará Carlo non vi fia opo sconto;
questo per fermo sia a ciascuno cónto,
che ’l suo labor si ’ntenza, ché ’l ver conto.