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230 xx - messer niccolò del rosso

LXVI

Incita il pontefice contro i ghibellini.

Zentil padre, se tu temporalmente
ognuna vói conzar oppenione,
ama il iudisio dandogli rasone:
4non ti gravi pruna tanto cozente.
E si ti afferma dentro cum la mente
per certo starte avvisto cum’leone:
a cui za molti forman dissensione,
8prova contra te tenendo sovente.
Terror assai, per lor mentita laude,
ensieme nacque, presto, di montare,
11domando gli sciolti cum dura fraude.
Ni te convène su l’opra mancare:
regna, rompi, bussa i stolti superbi,
14c’onnor ti sono mordenti et acerbi.

LXVII

Prega Dio che suggerisca al papa maggior energia contro i suoi avversari.

O vero Deo, che gli omini universi
governi secundo il suo meritato,
non consentire per alcun peccato
4che la fede crestiana se summersi.
Tu vedi quanto c’hanno gli perversi
eretici lombardi dispresiato
lo tuo vicario col zusto mandato,
8di punto a punto standogli reversi.
Dunque, poi che ostinati sono tanto,
che sdegnano ubedire per concordia,
11ispira contra loro il padre santo,
che non attenda piú misericordia:
e zò, ch’él vói che sia fin mill’anni,
14fázzal di botto, e strugga gli tiranni.