Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/218

212 xx - messer niccolò del rosso

XXX

Tanto son malvagi gli uomini, ch’è una follia procrearne.

Eo caminai l’altrèr per un bel plano
tutto plen de femmene, che posava,
cum un diavole, ch’a loro parlava,
4dizendo ch’igli era mastro soprano
di far, qualunque foss’presso o luntano,
al suo volere, ch’ella s’empregnava;
e, per presio di questo, domandava
8omazo e fedeltá a mano a mano.
Possa me parve ch’elle consentia;
se non ch’eo dissi: — Donne, eo ve conseglio
11che ve guardate di tanta follia:
ch’el non engravedar è ’l vostro meglio,
però che gli omini nel mondo nati
14le piú parte son demoni encarnati! —

XXXI

Ogni vantaggio è dato dal denaro.

Denari fanno l’orno comparére;
denari el stolto fingono sienziato;
denari cómpreno zascun peccato;
4denari mostran spendere e tenere;
denari danno donne per godere;
denari tengon Pancino beato;
denari lo vile mantèn en stato;
8denari gli enemici fan cadere.
E senza loro onn’omo par assiso:
ch’igli reze lo mondo e la fortuna,
11e, se tu vói, te manda en paradiso.
linde sazo me par chi gli raúna:
ché quigli soli, piú d’altra vertute,
14contra melanconia rende salute.