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xvii - cenne della chitarra d'arezzo 179

VIII

Luglio.

Di luglio vo’ che sia cotal brigata
in Arestano, con vin di pantani,
con acque salse ed aceti soprani,
4carne di porco grassa a peverata;
e poi, diretro a questo, una insalata
di salvi’ e ramerin, per star piú sani,
carne di volpe guascotta a due mani
8e, a cui piacesse drieto, cavoiata;
con panni grossi lunghi d’eremita:
e sia si forte e terribile caldo,
11com’ha il sol leone a la finita;
ed un brutto converso per castaido,
avaro, che si appaghi di tal vita:
14la moglie a ciascadun sia ’n manovaldo.

IX

Agosto.

Di agosto vi riposo in aere bella,
in Sinigallia, che mi par ben fina;
il giorno si vi do, per medicina,
4che cavalcate trenta migliatella,
e tutti ’n trottier magri senza sella,
e sempre lungo un’acqua di sentina;
da l’altra parte si faccia tonnina,
8poi ritornando a passo di macella.
E, se ben cotal poso non vi annasa,
mettovi in Chiusi, la cittá sovrana,
11si stanchi tutti da non disfar l’asa;
la borsa di ciascuno stretta e vana,
e stare come lupi a bocca pasa,
14tornando in Siena un die la semana.