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176 xvii - cenne della chitarra d'arezzo

II

Gennaio.

Io vi doto, del mese di gennaio:
corti con fumo al modo montanese;
letta, qual ha nel mar il genovese;
4acqua con vento, che non cali maio;
povertá di fanciulle a colmo staio;
da ber, aceto forte galavrese:
e stare come ribaldo in arnese,
8con panni rotti, senza alcun denaio.
Ancor vi do cosí fatto soggiorno:
con una veglia nera, vizza e ranca,
11catun gittando de la neve a torno,
appresso voi seder in una banca;
e, rismirando quel suo viso adorno,
14cosí riposi la brigata manca.

III

Febbraio.

Di febbraio vi metto in valle ghiaccia
con orsi grandi vegli montanari,
e, voi cacciando con rotti calzari,
4la neve metta sempre e si disfaccia;
e quel, che piace a l’uno, a l’altro spiaccia
con fanti ben retrosi e bacalari;
tornando poi la sera ad osti cari,
8lor mogli tesser tele ed ordir accia.
E ’n questo vo’ che siate senza manti,
con vin di pome, che’1 stomaco affina;
11in tal alberghi gran ’sospiri e pianti,
tremoti, venti: e non sian con ruina,
ma sian si forti, che ciascun si stanchi,
14da prima sera infino la mattina.