Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/165


xvi - folgore di san giminiano 159

IV

Marzo.

     Di marzo sí vi do una peschiera
d’anguille, trote, lamprede e salmoni,
di dèntali, dalfini e storioni,
4d’ogn’altro pesce in tutta la rivèra;
     con pescatori e navicelle a schiera,
e barche, saettie e galeoni,
le quai vi portino tutte stagioni
8a qual porto vi piace a la primèra
     che sia fornito di molti palazzi,
d’ogn’altra cosa, che vi sie mestèro,
11e gente v’abbia di tutt’i sollazzi.
     Chiesa non v’abbia mai né monastero;
lassate predicar i preti pazzi,
14c’hanno troppe bugie e poco vero.

V

Aprile.

     D’april vi dono la gentil campagna
tutta fiorita di bell’erba fresca;
fontane d’acqua, che non vi rincresca;
4domi’c donzelle per vostra compagna;
     ambianti palafren, destrier di Spagna
e gente costumata a la francesca;
cantar, danzar a la provenzalesca
8con instrumenti novi d’Alemagna.
     E da torno vi sia molti giardini,
e giacchito vi sia ogni persona:
11ciascun con reverenza adori e ’nchini
     a quel gentil, c’ho dato la corona
di pietre preziose le piú fini,
14c’ha presto Gianni o re di Babilòna.