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144 x - giuntino lanfredi

II

Per la sua povertá né anche la Morte vuol aver che fare con lui.

— Morte dogliosa, ché non vien’ di botto,
poi ch’i’ ti chiamo dolzemente a mee?
— Perdonami, Giuntin, ch’io nol faree,
4per che tu hai un’arma, ch’i’la dótto.
— Or ho meglior arme, che Lancialotto
o quanti cavalier ebbe anco o ree?
— Tu hai tal arme, ch’io non scamperee,
8s’io t’assalisse con piú di vintiotto.
— Deh per Deo, mostr’a me queste arme, Morte,
ch’io le possa prestar a un mio amico,
11lo qual dice che ti ridótta forte.
— Presta la povertá, e poi ti dico
che apra l’uscio con tutte le porte,
14e non curi di me, che vaglia un fico. —