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V Marcantonio Flaminio all’ illustre Galeazzo Caracciolo Ciocie che egli abbia aperto gli occhi alla luce e gli indica la via da percorrere. La felice nuova, che mi diedero della santa vocazione di Vostra Signoria il signor Ferrante e il signor Giovan Francesco, diede grandissima allegrezza non solamente a me, ma ancora al reverendissimo legato e a questi altri signori: e ora, per confermare e accrescere questa nostra allegrezza, Vostra Signoria m’ha fatto degno d’una sua lettera, la quale è quasi una ratificazione di quello che i predetti signori m’avevano scritto. Signor mio colendissimo, considerando io quelle parole di san Paolo: «Voi vedete, fratelli, la vostra vocazione; ché fra voi non sono molti savi, secondo la carne, non molto potenti, non molto nobili ; ma Dio ha eletto le cose stolte del mondo per confondere i savi, e Dio ha eletto le cose deboli del mondo per confondere le sorti, e Dio ha eletto le cose ignobili del mondo e le vili e quelle che non sono, per distruggere quelle che sono»; dico che, considerando io queste notabili parole, mi pare di vedere che il Signore Dio abbia fatto un favor molto particolare a Vostra Signoria, volendo che Ella sia nel numero di quelli pochissimi nobili, che egli orna d’una nobiltá incomparabile, facendogli, per la vera e viva fede, suoi figliuoli. E quanto è stato piú particolare il favore che Ella ha ricevuto da Dio, tanto la veggo piú obbligata a vivere come si conviene ai figliuoli di Dio, guardando che le spine, cioè i piaceri e gl’inganni delle ricchezze e l’ambizione, non soffochino il seme del- PEvangelo, che è stato seminato nel cor suo. Benché mi rendo certo che ’1 Signor, il quale ha cominciato a gloria sua l’opera buona in voi, la condurrá a perfezione a laude della gloria della grazia sua, la qual creará in voi un animo tanto generoso, che.