Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/79

sua, la quale contristi lo Spirito santo, che è in lui; si come un buon figliuolo, quanto è meglio trattato dal padre, tanto piú si guarda di fare cosa alcuna che gli possa dispiacere. Si che il cristiano dee sempre stare sopra di sé, temendo sempre di non commettere cosa indegna de’ figliuoli di Dio, e sempre dee confidare in Dio, suo indulgentissimo padre, il quale il considera non per quello che egli è in se stesso, ma per quello che egli è in Cristo; e in Cristo il cristiano è giusto e santo, perché la incorporazione in Cristo il fa partecipe di tutti li meriti di Cristo. Se voi leggerete il prefato libretto assiduamente e con attenzione e con il desiderio di mettere in pratica ciò che egli insegna, io tengo per fermo che vel troverete utilissimo, come il trovano tutti coloro che il leggono con queste circostanzie, massimamente essendo voi avvertito del nevo che io vi ho detto. E quanto il libro è piú lontano dalla pompa della eloquenzia e dottrina seculare, tanto è piú degno di esser letto, come quello che ha piú de! cristiano e dello spirituale, ed è piú simile alla Scrittura santa, e per conseguente piú perfetto. Io vi potrei nominare molti libri che hanno grande autoritá nel mondo; ma io parlerei contra la mia conscienzia, perché tengo per fermo che vi farebbono piú danno che utile, e credo in questo non errare. Non mi occorre a dire altro, se non che a Vostra Signoria con tutto il cuore mi raccomando. [Napoli], alli xxvm di febraro mdxlii.