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peccati e la vita eterna a quelli che credono che in Cristo siano stati castigati tutti i peccati loro. Tutti noi, che crediamo in lesti Cristo, siamo figliuoli di Dio, secondo che dice san Paulo, e, perché siamo figliuoli, ha mandato Dio lo spirito del Figliolo nei cuori nostri, che grida: «Abba , pater». E alli romani: «Quelli, che sono giudicati dallo Spirito di Dio, sono figliuoli di Dio». Perché voi non avete ricevuto lo spirito della servitú un’altra volta in timore, ma avete ricevuto lo spirito della adozione, per lo qual gridiamo «Abba. pater»: perciocché il medesimo Spirito rende testimonianza insieme con lo spirito nostro, che noi siamo figliuoli di Dio, e, se siamo figliuoli, siamo ancora eredi. Ed è da notare che in questi due luoghi san Paulo chiarissimamente parla non di rivelazione alcuna speciale, ma della testimonianza, che fa lo Spirito santo comunamente a tutti quelli che accettano la grazia dello Evangelio. Se adunque lo Spirito santo ci fa certi che siamo figliuoli ed eredi di Dio, perché debbiamo noi dubitare della nostra predestinazione? Lo stesso dice nella medesima epistola: «Quelli, che Dio ha predestinati, ha ancora chiamati; e quelli, che ha chiamati, ha giustificati; e quelli, che ha giustificati, ha ancora glorificati». Che diremo adunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sará contra noi? Se adunque io conosco chiaramente che Dio mi ha chiamato, donandomi la fede e gli effetti della fede, cioè la pace della conscien/.ia, la mortificazione della carne e la vivificazione dello spirito, o in tutto o in parte, perché debbio io dubitare di non esser predestinato? Appresso, noi diciamo con san Paulo che tutti i veri cristiani, cioè quelli che credono all’Evangelio, ricevono non lo spirito di questo mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per la cui inspirazione fanno le cose che loro sono state donate da Dio: che meraviglia è adunque se sappiamo che Dio ab aeterno li abbia donato vita eterna? Ma alcuni dicono che niuno debba essere cosí arrogante che si glori di aver lo Spirito di Cristo. Questo dicono questi tali, come se ’l cristiano si gloriasse di averlo avuto per i meriti suoi e non per mera misericordia di Dio, e come se fosse arroganzia il confessare d’essere cristiano, e che alcuno possa essere cristiano, non avendo Riformatori de! Cinquecento - 1 . 4