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gentili. Però Ambrosio disse la colpa d’Adamo esser stata piú fruttuosa dell’innocenzia. A questo fine l’angelo n q\YA pocalissi desiderava che un tiepido diventasse caldo o freddo. E cosi agli eletti ogni cosa serve, si come Paulo scrisse, infino ai peccati, in quanto che da essi pigliano occasione di bene. Il mondo, adunque, ora per Cristo è piú felice e ricco, e gli eletti piú santi e felici, perché hanno piú lume, ardore, virtú, grazie, tesori, vittorie, corone, palme e trionfi per Cristo e per i grandi inimici che hanno; talché, si come quella pecorella persa fu piú felice sopra le spalle del pastore che innanzi si perdesse, e il figliolo prodigo senti piú la bontá del padre poiché ritornò che innanzi si partisse, e colui, che, descendendo da Gierusalem in Ierico, si dé’ ne’ ladri e fu spogliato e ferito, risanato dal dolce samaritano, era piú beato che prima; cosí gli eletti, regenerati per Cristo, sono piú perfetti e piú felici che s’el peccato non era. Né voglio che pensi ch’el peccato d’Adamo abbia diminuito el numero degli eletti, ché, come disse Cristo, non periranno in eterno, e nissuno gli può rapire dalle mani del Padre onnipotenti. È ben vero che gli uomini reprobati non sarebbeno stati; ma con le persecuzioni fatte agli eletti hanno tanto piú illustrata la gloria di Dio e tanto piú magnificato il trionfo di Cristo e de’ santi, ai quali è dono e grazia il patire per Cristo, si come Paulo scrisse ai filippensi. Fa anco a maggior glorik di Dio che nella sua gran casa sieno vasi d’oro, argento, di legno e di terra, vasi di misericordia e vasi d’ira. Dio nelli reprobati mostra la sua potenzia, si come in Faraone, e l’altre sue divine perfezioni, gustate in essi dagli eletti, i quali, per essere conformi al divino volere, si contentano e compiacciono di tutto quello che vuole Dio; si come è scritto che si rallegrerá il giusto, vedendo la vendetta. II populo ebreo fece tanta festa, quando vedde Faraone sommerso con l’esercito suo. Però in tutti i modi sono piú felici. E, sebben doppo il peccato nel mondo sono molti disordini, nientedimeno il mondo ora è piú bello, ricco e felice, perché Dio per Cristo tutti i disordini, con mirabile modo, reduce a piú perfetto ordine, in quanto che ogni cosa serve alla gloria Riformatori italiani cUl Cinquecento - í. 18