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per questo vendono Spirito, ma voci. E ne puoi esser chiaro, imperocché, se avesseno spirito, non lo venderebbeno. Dirai: — Non è simonia vendere le messe, un si gran sacrifizio? — Respondo, con Paulo, che Cristo, con offrirsi una volta sola per noi in su la croce, ha satisfatto per li nostri peccati; però volerlo piú offerire in sacrifizio è un volere fare vana e invalida la passione di Cristo. Cristo institui quel sacramento non per sacrifizio, acciocché per esso ci fusseno perdonati li peccati, ma per cena, per la quale avessemo a ricordarci del suo gran benefizio, e cosí confirmarci e crescere in fede. Però sono inganni, e tanto piú impii quanto che hanno apparenzia di maggiore pietá. Sono anche molti che pensano, che sia simonia infino il vendere le sepulture, come se l’anime fusseno piú o manco sante, secondo che i loro corpi sono sotterrati in un loco o in un altro. Pensano molti che i psalmi, messe e orazioni de’ preti, monaci e frati giovino piú a quelli che gli sono sepolti piú appresso. O stolto e cieco mondo, quanto è facile cosa V ingannarti ! La caritá, quando è sicura, s’estende a tutti, infino agli inimici, e tanto piú a uno che a un altro, quanto è piú in onore di Dio; ma i morti sono gionti, salvi o dannati: però non bisogna piú pregare per loro. Vero è che, se questo si sapesse, i preti, monaci e frati la farebbeno male. Però diranno che sia eretico ognuno che in questo gli sará contrario. E, perché penso basti quello che ho ditto per scolpare i prelati romani e la loro chiesa calunniata a torto dalla simonia, però non voglio estendermi piú. Né sia chi si maravigli se essi dicono, che, quando si vendono le loro cose, è simonia, perch’el fanno per piú cause. In prima, acciocché el mondo pensi che ogni loro cosa sia Spirito, e cosí sieno piú onorati e reveriti, e anco per venderle tanto piú care, ma copertamente, e acciocché, allacciando ognuno con le loro simonie, tanto piú guadagnino poi in estricarli con avvilupparli ogni di piú. È anco di poi in essi tanta ignoranzia, che pensano sia Spirito quello che in veritá non è. Al tempo di Cristo i principi de’ sacerdoti non vòlseno mettere in corbona il prezzo di Cristo, ed essi pigliano