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abbondasse il peccato; ma, dove abbondò il peccato, ivi maggiormente abbondò la grazia, acciocché, si come regnò il peccato nella morte, cosí ancora regnasse la grazia per la giustizia, donando vita eterna per lesti Cristo». Per queste parole di san Paulo conoscemo apertamente quello che s’è detto di sopra, cioè che la Legge fu data acciocché ’1 peccato fusse conosciuto, e insieme conoscemo ch’egli non è di maggior efficacia che si sia la giustizia di Cristo, per la quale siamo giustificati appresso a Dio; perciocché, si come Cristo è piú potente di Adamo, cosí la giustizia di Cristo è piú gagliarda del peccato di Adamo, e se il peccato di Adamo fu bastante a constituirci peccatori e figliuoli d’ira senza alcuna colpa nostra attuale, molto maggiormente sará bastante la giustizia di Cristo a farci giusti e figliuoli di grazia senza alcune nostre buone opere, le quali non possono esser buone, se, prima che le facciamo, non siamo noi fatti buoni e giusti per la fede, come afferma eziandio santo Agostino. Di qui si conosce in quanto errore siano quelli che per alcuni peccati gravi si diffidano della benivolenzia di Dio, giudicando ch’egli non sia per rimettere, coprire e perdonare ogni grandissimo peccato, avendo giá esso castigato nell’unigenito suo Figliuolo tutte le nostre colpe, tutte le nostre iniquitá, e per consequente fatto un perdon generale a tutta l’umana generazione, del quale gode ognuno che crede all’Evangelio, cioè alla felicissima nuova che hanno pubblicata per il mondo gli apostoli, dicendo: «Vi preghiamo, per Cristo, riconciliatevi con Dio, perciocché Colui, che non conobbe mai peccato, ha fatto esser peccato per noi, a fine che noi diventiamo giustizia in lui». Questa immensa benignitá di Dio prevedendo Esaia, scrive queste divinissime parole, le quali dipingono tanto bene la passione di Iesú Cristo nostro Signore e la cagione di essa, che negli scritti degli apostoli non si trova meglio descritta: «Chi ha creduto a quello che noi abbiamo udito, e il braccio del Signore a chi è stato revelato? perciocché è asceso come un virgulto nel cospetto di lui e come una radice dalla terra deserta, e non ha bellezza né decoro. L’abbiamo veduto, né l’aspetto suo è tale che ’l desideriamo; egli è disprezzato, è