Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/128

nel Genesi che Iacob dice a Dio: «Io sono minore di tutte le tue compassioni». Sarebbe vile la redenzione di Cristo, se la nostra giustificazione, che si fa per grazia, s’attribuisse al!i meriti nostri, e fusse mercé di chi opera, e non dono di Dio, si come Ambrosio scrisse in nel libro Della vocazione delle genti. Sarebbe anco, secondo che Paulo scrisse alii galati, evacuato 10 scandalo della croce e Cristo sarebbe morto invano. Non si può anco dire che siamo giustificati per Cristo, perché in parte satisfacciamo noi, e in quello manchiamo supplisca Cristo, perché in parte potremmo gloriarci di noi. Contra, Paulo, 11 quale disse: «A Dio solo onore e gloria». Alli galati dice. «l’uomo giustificarsi solo per fede», ed alli romani «senza legge ed opere». Imo, se la nostra giustificazione pendesse in una minima parte da noi, le promesse di Dio non sarebbeno ferme e stabili, né el divin proposito. Contra, Paulo: «Acciò secondo la grazia fusse stabilita la promessa di Dio». Ed alli romani: «Acciò stesse saldo il proposito di Dio fatto per elezione, non per l’opere». Di poi, si come Ageo profeta scrisse, e cosi Paulo ad Tito: «Sono immonde e contaminate tutte l’opere dell’immondi, si come sono i peccatori inanti che siano giustificati : però non possono essere satisfattorie né in tutto né in parte». Ed Isaia dice che «le nostre giustizie sono immondissime». Agustino in nel libro Della predestinazione de’ santi dice, che «li meriti nostri perírno in Adam, per el peccato del quale noi siamo morti, e come se non fussemo». Or vedi come è possibile che in alcun modo satisfacciamo da noi. Però Cristo non disse all’archisinagogo: — Opera tu in parte ed io supplirò in quello che mancarai ; — ma disse: — Credi — solamente. Paulo, scrivendo alli romani, prova che non ci giustifica né legge, né virtú morali, né giustizie nostre. Imo la giustizia umana in Paulo perseguitò Cristo, nell! ebrei el crucifixe, e in Pilato el fe’ patire piú aspra e vergognosa morte, e tu vuoi che la giustifichi? La legge, secondo Paulo, augumenta el peccato, e tu vuoi che ce ne liberi? El fariseo pensava d’essere giusto non solamente per sé, ma in parte per favore di Dio; però lo ringraziava: niente di meno, perché non dé’ tutta