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della prima e della seconda edizione, sicché essi ben presto si confusero e si scambiarono facilmente. Anche cosi rabberciata, l’edizione dello Zambrini è una delle piú sciagurate, sia per la superficiale coltura filologica dell’editore, sia per le difficoltá pre- sentate dall’unico codice allora conosciuto [A], scritto, come di- ceva il Piccini, «da un solenne ignorante», anzi «da uno dei piú grossi idioti, che, come suol dirsi, sien andati mai sui picciuoli». Basti dire che quattro ott. (i, 11, xi i, xiv) sono di sei versi; dal che lo Zambrini deduceva che il cantare deve essere dei piú antichi, per- ché l’ottava non è «ancora ridotta alla sua perfezione»! Natural- mente quelle lacune si devono a un’omissione di A . che io ho po- tuto colmare col sussidio di B. Sebbene piú compiuta in quelle famose ottave mutile, la lezione di i?non reca grande utilitá nella ri- costruzione del testo del Bel Gherardino. La differenza piú note- vole, che presenti rispetto ad A, è il costante scioglimento dei nessi sintattici, con l’abolizione di ogni particella relativa e consecutiva. E chiaro che, mentre il copista di A amava raccostare il poemetto alla coerenza e al legamento proprio delle opere destinate alla let- tura, quello di B aveva invece l’animo rivolto al fare sciolto e disor- dinato dei cantori all’improvviso. Se ne dovrebbe desumere che B è piú vicino all’originale; ma questa conclusione, data la scarsitá delle notizie e l’incompiutezza del cod., è pericolosa. Per questo, piuttosto che dare nelle prime 28 ottave (riferite da tutti due i mss.) un testo diverso dalle altre, e conferire al cantare una veste arlecchinesca e bizzarramente rappezzata, ho preferito di partire sempre da A, modificandolo solo nei tratti dove appariva evidente- mente guasto, come qui sotto si vedrá: Cantare primo: — I, 3-4 mancano in A e nell’ed. Z. — 4 B se[d)... fusse f. — 8 B per cortesia ciaschehuom la’ntenda — II, 1 A parlare — 2 A primai, missi — 3 B farò — 5 B O buona gente che state a ’scoltare — 7 B Se d’ascoltare avarete memoria — 8 B io vi dirò d’una—III, 4 B come diciasonglio — 5 B voglio tornare et dirvi el convenente — IV, 1 B questo signor venne — 3 B reggiar — 4 B sillacomando — 5 A e que fu quegli — 6 A fu chiamato — V, 3 B e lo piú forte di lor — 7 B poi gli — VI, 1 B se manteneva — 3 B collui son bracchi et virtuosi — 4 A e cavai — 5 B con molti — 6 B convita cav. — 8 B si si ragiona — VII, 1 A tantonto — 2 B potia — 3 B venie — 4 B li suoi serventi — 7 B si che fr.; A cogli suo — Vili, 1 A E un donzel — 2 A Di tristizia e di dolor; B ch’egli avia — 4 A Per esser fuor di — 5 A E quel donzel — 8 A e tratterotti — IX, 1 A E quel donzel— 2 B sol per la v. che a