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20
E, quando il re fu posto a desinare,
la lettera gli fu appresentata.
Leggendo, incominciò a lagrimare;
onde tutta la corte fu turbata,
e presto fu levato da mangiare.
Ed allo ’mperador l’ebbe portata,
dicendo: — E’ mi convien partir da voi. —
Egli la lesse, e risposeli poi:
21
— Tu hai cagion, ch’io non sarei colui
che ti volessi tenere qui a bada;
va’ tosto, muovi, e la cagione altrui
non dir perché, né dove tu ti vada. —
Disse la sposa: — Io voglio ire collui. —
Ed el rispose: — Fa’ ciò che t’aggrada. —
E fèllo accompagnar da molta gente.
E ’l re la ne menò in Oriente.
22
E, trovando la madre fresca e sana,
fé’ dimostrar come fosse guerita.
Per lo tornar del re, l’alta sovrana
un anno tenne o piú corte bandita.
Quando n’andò la baronia romana
fé* lor ta’ doni, si ch’alia reddita
a lo ’mperador disser: — Signor nostro,
signor del mondo pare il gener vostro. —
23
E, quando donna Berta ebbe ridetto
a la reina come ’l fatto era ito,
molto si contentò, poiché ’l diffetto
del re non era per altrui sentito.
La sposa avea col re maggior diletto
ch’ai mondo avesse mai moglie e marito;
e ’l padre suo n’avea lettere assai,
ch’ella si contentava piú che mai.