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Le milizie sapete sono tante,
centosessanta con mille ducento,
e le legion di populi altrettanto,
si che saria si grande assembramento,
che, se costei n’avesse sei cotanto,
di sua venuta arebbe pentimento.
Ma priego voi che, a si fatto periglio,
mi diate il vostro discreto consiglio. —
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Ed e’ rispose: — Fa’ che a’ suoi cavagli
sien tolti tutti e’ freni e’ loro arnesi.
Appresso, lo squillon fa’ che battagli,
e’ traditori saran morti e presi. —
Disse il maestro: — Io temo non v’abbagli
altro pensier che sopra a ciò vi pesi:
che vogli alquanto procurar sua vista,
ché mal per voi, se tal briga s’acquista! —
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Mentre che ’l maestro tai parole dice,
a quello ’inperador venne un presente,
un altro alla sua madre imperadrice
da parte della donna d’Oriente.
Quel de lo ’mperador fu si felice,
eh’una cittá valeva certamente;
onde e’ disse: — Piú son che ’n prima preso. —
Quel maestro di botto l’ebbe inteso,
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e disse: — Se di donna si gentile
amor v’ha preso, non so ch’io mi dica,
ch’io non ne vidi mai una simile,
con tanti buon costumi si nutrica.
Se di lei volete esser signorile,
la ’mperadrice vi fia buona amica:
manilestate a lei vostro talento,
ed ella vi fará di lei contento. —