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Messer Guglielmo disse con rampogna
vedendo alla duchessa tanto ardire:
— Chi mi donasse tutta la Borgogna,
tal fallo io non farei a lo mio sire.
Prima che gli facessi tal vergogna,
certo mi lascere’ prima morire.
E voi, madonna, prego in cortesia
che giammai non pensiate tal follia. —
21
E la duchessa si tenne schernita,
e disse a lui: — Malvagio traditore,
dunque m’avete voi d’amor tradita
e fattomi cosi gran disonore?
Per certo io vi farò tórre la vita
e farovvi morir con gran dolore!
E a destrieri persona mai non monta,
se vendetta non fo di cotal onta! —
22
Partissi il cavalier doglioso e gramo,
veggendo la duchessa piena d’ira,
e quasi di pazzia menava ramo,
si dolorosamente ne sospira;
e di partirsi quindi egli era bramo.
E la duchessa ta’ parole spira
che giammai non l’amò per tal follia;
usci di zambra ed andossene via.
23
Come ’l barone usci dalla duchessa
andossene alla Dama del verzúc,
in cui avea la sua speranza messa,
e raccontògli ’l fatto come fue,
e tutto ciò che ’nteso avea da essa,
e come pose ogni vergogna giúe,
e siccome nolla volle servire,
e come disse di farlo morire.