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Dico che quel baron si valoroso
amava per amore un’alta dama
del legnaggio del duca poderoso,
ch’era piú bella ch’alcun fior di rama.
E ’l loro amore era tanto nascoso,
che fra la gente non ne corre’ fama:
per non dirlo a sergente o a camariera,
una cúcciola facien messaggera.
5
Nulla si bella zita era, né piú,
allora né cristiana o saracina,
e nome avea la Donna del vergiu,
che piú splendea che stella mattutina.
E1 padre suo nobil barone fu,
sua madre era figliuola di regina,
e, quando essi del secol trapassòro,
si gli lasciáro un ricco tenitòro.
6
Ella l’amava con si grande affetto,
messer Guglielmo, che d’altro marito
non si curava né volea diletto,
e si co’ lui si stava a tal partito,
a ciascuno ponea qualche difetto,
tosto che ragionar n’aveva udito;
e piú baron di Francia e della Magna
avea schifati e posto lor magagna.
7
E cosi stavan que’ perfetti amanti
col lor secreto amor chiuso e celato
cotanto, che né in vista né in sembianti
accorto non se ne sarebbe uom nato;
e renegato arebbe Iddio co’ santi
ciascun, pria che l’avessi appalesato;
e, quando per amor si congiungevano,
udite e’ sottil modi che tenevano.