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446 | nota |
| Nella qual comedia intervengono varij abbattimenti di diverse | sorti d’armi & intrecciati, ogni cosa | in tempi e misura di more- | sca, cosa bellissima. | Nuovamente ristampata. | In Venetia [senz’altra nota tipografica]1; — 2a , L’Amor costante | Comedia | del S. Alessandro | Piccolomini. | Nuovamente ristampata, & tutta rivista, | ri- | corretta da gli errori delle stampe, da | Girolamo Ruscelli. In Venetia, per Plinio Pietrasanta, | M.D.LIIII2.
Nella lettera di dedica della prima stampa, riprodotta poi, come ho detto, nell’edizione del Bindoni, l’Arrivacene protesta la sua gran devozione al magnifico Giovanni Soranzo e il suo desiderio vivissimo di mostrargliene «qualche segno o testimonianza». Ma, non potendo, continua,
esser io del mio liberale, mi fa mestieri de l’altrui esser largo. E, per questo, ho sempre aspettato occasione che mi venga qualche cosa alle mani degna in parte de la Magnificenza Vostra. El che, forse, a questa volta, mi verrá fatto: per ciò che, pochi giorni sono, mi fu mandato di Pavia, da un mio amicissimo, alcuni sonetti e canzoni composti, in piú tempi a dietro, nella gloriosissima accademia degli Intronati di Siena; lo ingegno dei quali quanto in ciò vaglia giá si conosce per tutto. Hammi mandato insieme, questo mio amico, una comedia pur medesimamente d’uno di quelli Intronati, lo «Stordito» detto tra loro, altrimenti il Piccolomini, la quale, secondo che questo mio amico mi scrive, gli venne a le mani, non so in che modo, in Milano. Questa comedia ho mostrat’io ad alcuni buonissimi spirti; dai quali mi è stato cosí lodata e posta in pregio che io mi son risoluto che la sia quella la qual, mandandola io in luce e dedicandola alla Vostra Magnificenza, abbia da far fede appresso di Quella de la servitú che le singularissime parti sue mi sforzano a tener seco. E maggiormente perché, essendo Vostra Magnificenza sempre stata affezionatissima e cortesissima verso le persone che meritano, non è dubbio
- ↑ Il «mdxxxi» stampato sul frontespizio è un errore tipografico, che si spiega facilmente coli’ involontaria omissione di un «v», per «mdxxxvi»: poiché, appunto nel 1536, la commedia fu rappresentata a Siena alla presenza dell’imperator Carlo V; e vi si parla, infatti, nel prologo e nella se. 3 dell’a. n, come di cosa avvenuta «l’anno passato», dell’espugnazione di Tunisi, che ebbe luogo nel 1535. Intanto, da questo semplice errore ne rampollò un altro, assai piú grave, del Panzer, Annales typographici, via, 525: «Stordito Intronato. L’Amor costante, Commedia. Venezia 1531. 12. Catal. Svaier. p. 408»; con la quale assurda registrazione si afferma l’esistenza di una stampa della commedia anteriore di cinque anni al tempo in che la commedia stessa fu composta.
- ↑ Fa parte del volume di Comedie elette | novamente raccolte in- stente dal Ruscelli e pubblicate, pei tipi del Pietrasanta, nel suddetto anno 1554.