Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
428 | i bernardi |
Di dote non s’ha a ragionar; sturisene
gli orecchi ognuno. Non dite poi...
Messer Rimedio. Intendesi
cotesto.
•Girolamo. Acconsentisco e ratifico
per Giulio mio figliuol.
Messer Rimedio. Buon prò vi faccia!
Qui non accade dir altro. Com’uomini
da ben che siete, avete fatto.
Girolamo. Andiamolo
a cavar di prigion, che tanto vivere
non credo ch’i’ lo rivegga.
Messer Rimedio. È credibile.
Andiamo. Sii! Aprite l’uscio, Cambio.
Cambio. Ecco ch’i’ l’apro.
Messer Rimedio. Da qui innanzi lascinsi
tanti sospetti.
Cambio. Non fien necessari.
Entrate in casa.
Girolamo. Sii, messer Rimedio!
Messer Rimedio. Orsii! Entriam, senz’altre cerimonie.
SCENA IX
Albizo giovane, Bolognino suo servidore.
Albizo. Da poi ch’i’ ti lasciai, ho trovato Noferi;
e me li sono aperto, per un ultimo
rimedio.
Bolognino. E de’ danari?
Albizo. Tutto ho dettoli.
Bolognino. Avete fatto male.
Albizo. Anzi, grandissimo
bene; per ciò che questa cosa propria
sará cagion ch’i’ l’abbia.
Bolognino. In fin, che dicevi?