Cambio. Come figliuol di costui? Che ditemi?
Non ho serrato io Bernardo Spinola
da Genova? Messer Rimedio. Egli è il figliuol proprio
di costui. Cambio. Non è Bernardo, ch? Messer Rimedio. No, dicovi.
Giulio ha nome. Cambio. Si, ch? Non maraviglia
ch’i’ l’ho veduto fuor. Ah! Non ci è diavoli,
adunque! Messer Rimedio. Eh! Che dite voi di diavoli?
State in cervello. Cambio. V sto in cervel benissimo.
Ma a che far m’è entrat’in casa? Messer Rimedio. È giovane,
Cambio; e fatto ha cose da giovani. Cambio. Son belle cose, queste! Andar entrando
ne l’altrui case! e dir cose da giovani
essere! Cose da ladri mi paiono,
piú presto, a dirle per suo nome proprio. Girolamo. Non entrò per rubare, perdonatemi,
messer mio. Cambio. Perch’entrò? per far qualch’opera
santa, ch? Non vo’ che verun m’usi vendere
picchi per papagalli. Siamo in essere
ch’el paternostro discerniam benissimo
da quell’altra faccenda. Messer Rimedio. Udite, Cambio.
I’ vo’ che vo’ pognat’un po’ la collera
da parte ed ascoltate. No’ siam d’animo
di far cosa ch’alfin vi sará utile,
innanzi che partiamo, ed onorevole. Cambio. Da tristo lato si è fatto. Messer Rimedio. Ascoltateci,
di grazia. Non diss’io che, nel principio,