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420 | i bernardi |
negromante? che or nella via veddilo
e parla’ gli; e, tornat’a casa, trovolo
serrato ove il lasciai. Ma ecco Fazio.
Vo’ conferir con lui questo miracolo.
Ma che domin ha ei, ch’anch’ei lamentasi?
SCENA VII
Fazio, Cambio vecchi.
Fazio. Oh sciagurato me! uh! uh! oh povero
me! Che dir debbo di quel che avenutomi
è? Non sará giá mai ch’il possa credere;
e pur è vero. Io non so s’i’ mi sogno
o so’ pur desto. Pensando alla perdita
che ho fatta, son pur desto benissimo;
e, quando io penso al modo, parmi un sogno.
Come sta questa cosa?
Cambio. Che disgrazia
t’è intervenuta, Fazio?
Fazio. Oh! Grandissima,
certamente; e cos’anco ch ’un miracolo
parrá a chi l’udirá.
Cambio. Un gran miracolo
ti voglio contare io che, senza il diavolo,
non si potrebbe ma’ fare.
Fazio. Una simile
cosa è la mia; ma con troppa mia perdita.
Io son disfatto, Cambio.
Cambio. Orsú! Narrami
che ti è avenuto; e di poi aparéchiati
a udir cose che dira’ incredibili.
E consoliamci l’un l’altro.
Fazio. Oh! Non possoti
giá consolar, per ciò che troppo truovomi
sconsolato.