il fratello. Ti sei lasciata svolgere,
meschina te! perché tu non consideri
che fine sará ’l tuo. Messer Rimedio. Orsú! Non piagnere. Girolamo. L’ha ragion. I’ ancor tener le lagrime
non posso. Bernardo. Non facciam qui tante storie.
Lasciatem’ir pel servidor. Messer Rimedio. Ascoltami,
fratel. I’vo’ che tu ti lasci svolgere
a me e che ti attenga al mio consiglio,
r vo’ che tu mi lasci questa giovane,
o tuo’ sorella o altri che sia (odimi),
qui, in casa mia: che si stará con mogliama,
e non con altri, in fin che questo dubbio
sia resoluto se tu se’ quel Giulio
che tu ci di’ e se questo è Girolamo
che tu nieghi e che egli afferma d’essere;
e, se tu ara’ ragion, io promettoti,
da gentiluomo ch’i’ sono, di renderla
a te proprio. Che ne di’? Bernardo. Che quietomi,
se piace a lei. Messer Rimedio. E tu che di’? Spinetta. Ahi misera
me! Io farò quel che vi piace. Messer Rimedio. Or vattene
qua in casa. Bernardo. Va’ pur: che io sarò subito
qui con Piro; ed alfin sará’lietissima. Messer Rimedio. Gianni, chiama le serve, che la menino
su. s, Gianni. Olá, Pasqua! Mena questa giovane
dalla padrona, su, nell’anticamera. Messer Rimedio. Or va’ via a tuo’ posta. E fa’ che menici
qui il servidor, che si ritruovi il bandolo