Spinetta. Cosí farò. Bernardo. Io son da Genova
venuto per maritarti; e a quest’Albizo
ti darò, se egli ti vorrá. Messer Rimedio. Lasciateli
prima parlar a me; né cosí subito
vi scoprite. Girolamo. Si ben. Gianni. I’ farò il mutolo. Messer Rimedio. Non dico a te; non ha’ a parlar tu. Giovane,
dove ne vai con cosí bella femina? Bernardo. Qui presso, gentiluom. Perché voletelo
cosi saper? Messer Rimedio. Per ben. Che apartieneti,
se ti piace? Bernardo. Quest’è una mia sirocchia,
che gran tempo è ch’i* non la vidi; ed oggi
l’ho ritrovata. Messer Rimedio. Onde sei? Bernardo. Di Cicilia. Messer Rimedio. Di qual cittá? Bernardo. Palermo. Messer Rimedio. Come chiamiti? Bernardo. Giulio Fortuna. Messer Rimedio. E ’l padre tuo? Bernardo. Girolamo. Messer Rimedio. Che fai in questa terra? Bernardo. Adesso stomici
per mio sollazzo. E giá ben fui essule
da casa mia; ma or son fatto libero
e poss’ir dove i’ voglio. Messer Rimedio. E la sirocchia
com’ha nome? Bernardo. Spinetta. Messer Rimedio. Or vo Girolamo,
che dite contr’a questo?