Fazio. Fa’ quel che dicoti.
Non ti dar tanti impacci; ch’or ir voglione
in casa. Bolognino. Oimè! ch’e’ vi troverrá Albizo,
che fardello fará con suo’ man proprie.
Senio spacciati! Facchino secondo. Non bisogna fingere.
Pagaci, prima, e poi teco lamentati
quanto ti par. Bolognino. Oh Dio! Che rimedio
sará il nostro? Facchino primo. Pagaci. Pur forbice!
L’è quella bella. Bolognino. Che vi venga il canchero!
Andatevi con Dio. Su! Levatemivi
dinanzi, ch’orama’ m’avete fracido. Facchino secondo. E a te venga lo mal di san Lazzero! Bolognino. Non vi vo’ pagar, dico. Facchino primo. E co’ diavolo
fará’non ne pagare? Bolognino. Ignorant’asino! Facchino primo. E chiami asino me? Facchino secondo. Dalli del cercine.
Or, cosi. Facchino primo. Vo’ ch’empari a voler dondolo
de’ fatti nostri. Bolognino. Ah! S’i’non fussi a l’uscio
del padron... Facchino primo. Che faresti? Bolognino. I’ vogl’irmene;
che, stando qui, sarebbe doppio scandalo.
Vi troverrò altrove. Facchino secondo. Vo’ che trovici
allo «Frascato». Facchino primo. Di calcagni pagaci! Facchino secondo. Orsú! Quest’altra volta farem meglio.
Andiamone con Dio. Pazienza!