Bolognino. Non si mena una si presto. E poi, s’amavi,
non sarie per andar. Albizo. Troppo è voltabile
la donna. E poi sol ama chi promettete
e chi le dona. Bolognino. Cotesto è verissimo.
Ma che partito s’ha a pigliar? Albizo. Consigliami,
Bolognin mio. Bolognino. Per Dio, che poco ordine
ci veggio. Albizo. Ah Dio! Bolognino. Orsú! Non perdiam l’animo;
ch’agli audaci è fortuna favorevole,
non a’ timidi. Ora è la casa libera.
Non sapete industriarvi, che non manchino
dieci ducati? Albizo. In che modo? Bolognino. Oh! Intendetelo
da voi. Albizo. T’ho’nteso. I’ vo’ mandar a vendere
tanta roba ch’i’ facci questo numero
di danari. Bolognino. Ve’ che pur intendestila! Albizo. Ma e’ ho a mandare? Bolognino. Mandate la coltrice,
non potend’altro. Albizo. E se, ’ntanto, il mie’ vecchio
giugne in casa? Bolognino. Andrá mal. Ma ingegnatevi
di spedir presto: ed io, arrivandoci,
mi sforzerò, con qualche nuova favola,
mandarlo in qualche luogo, per darvi agio;
perché, s’a punto in sul fatto non còglievi,
modo non mancherá di scapolarcene.
Poi, non avend’altro, direm d’essere
stati imbolati. E, di poi, egli pensivi.