Girolamo. Il nome della vostra terra propria
quale è? Bernardo. Palermo; che è terra marittima
e di molte faccende. Girolamo. Il so benissimo.
Ma com’è ’l nome vostro? Bernardo. l’ho nome Giulio;
e ’l padre mio si domandò Girolamo
Fortuna. E si può dir sfortunatissimo,
per ciò ch’ave’ sol duo figliuoli: un maschio,
che sono io, che giá son stato essule,
gran tempo, qui e qua; ed una femina
che presa fu dalle galee di Napoli
e credesi esser qui, ma ancor trovatasi
non s’è. Ed egli, che maggior disgrazia
ebbe, affogò in alto mare. Girolamo. Oh povero
meschini Non posso contener le lagrime. Bernardo. Lasciate lagrimar a me, che causa
ne ho. Girolamo. Di questo Giulio e di Girolamo
udit’ho ragionar; che di Cicilia
son ancor io. Bernardo. E donde? Girolamo. Son da Trapani. Bernardo. Bene. Girolamo. E, perché io so che, non sol essule
era di casa sua, ma ancor gran taglia
avea, udit’ho con meraviglia
che vo’ dichiate esser lui: che in Fiorenza
non saresti sicur, che dell’imperio
è cittá molto amica; e tutti quelli
che son ribelli a Sua Maestá non possano
sicuri starci. Bernardo. Cotesto è verissimo.
Ma io son dalla taglia, non sol, libero;