il mio padron usar cotesti termini
con alcuno. Fazio. Se io non conoscessilo,
potresti forse darmelo ad intendere. Bernardo. Vo’ non lo conoscete, a quel ch’i’ veggio. Fazio. Cosí non l’avess’io ma’ conosciuto! Bernardo. Che v’ha e’ fatto? Fazio. Che mi ha fatto? Toltomi
dumila scudi, po’ e’ ho a dirlo. Bernardo. Favole!
Non mi entrate costi, a me. Piro. Che toltovi
dumila scudi? Bernardo è un uomo
da bene. E manterrollo. E, se recatogli
ha, son sua. Fazio. Dico mia, che riscossoli
ha con la mia proccura. Bernardo. Che «riscossoli
con la vostra proccura» ? che non viddivi
ma’ piú né mai ho da voi avute lettere
o procura, ch’i’ sappia. Voi dovetelo
sognar, cotesto. Fazio. Ah! ah! Or accorgomi
che voi siete dua traforelli e siatevi
accordati insieme. Bernardo. Ah! Pazienzia
poi non arò. Piro. Traforelli? Levatevici
dinanzi. Fazio. Nessun mi può riprendere,
s’i’ cerco il mio; intendi? Bernardo. Be’, cercatene,
non offendendo altrui. Fazio. Io ringrazio
Iddio che semo in terra e’ ha un principe
giustissimo.