Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/378

366 i bernardi

          se egli vi è alloggiato alcun venutoci
          da Roma, che voi sappiate.
          Bernardo. Alloggiatoci
          è, messer si.
          Fazio. E sarebbe da Genova,
          per sorte, cotesto tale?
          Bernardo. Da Genova
          è.
          Fazio. Sapete voi dir com’e’ si nomina?
          Bernardo. Sollo. Ma perché accade cosí intendere
          questo?
          Fazio. Perché m’importa.
          Piro. Padron, ditelo,
          per veder quel che vuol dire.
          Bernardo. No: cerchilo
          da sé; non lo vo’ dir.
          Fazio. Che dite?
          Bernardo. Sonimene
          scordato né lo ritmo vo.
          Fazio. A memoria
          ve lo ridurrò io: Bernardo Spinola.
          Ha cosí nome?
          Bernardo. Bernardo si nomina,
          messer si; ed è ancor di casa Spinola.
          Ma perché ne cercate?
          Fazio. Perché occorremi
          parlargli; e di cosa d’importanzia.
          Bernardo. Io son, per dirvi, amico suo grandissimo;
          e da Roma venuto son continovamente
          con lui.
          Fazio. Tanto meglio. Di grazia,
          fate che io gli parli un poco.
          Bernardo. Ditemi
          quel che vi occorre, che una medesima
          cosa semo.
          Fazio. No, no: gli è necessario
          ch’i’ parli a lui proprio.