Bernardo. Si! difficile!
Mi piacque. Non sai tu che ’l tutto è facile
a chi vuole? Po’ io mi truovo in termine
buono, oramai. I’ gli ho tal can da giugnere
lasciato a spalle che poco può correre
che la non resti in preda. Piro. E chi? Bernardo. Una femina,
la piú suflciente che in Italia
trovar si possa, che fa l’essercizio
di rivendere spoglie. E promettemi,
infra duo giorni, far colla sua industria
ch’arò l’intento mio. Piro. Deh! Abbiatevi
cura, padron: che, ’n questa cittá, abita
gente astuta e sottile; e molto agevolemente
potre’ci un forestier incorrere
in pericolo. Andate adagio a credere;
e massimamente a donne. Bernardo. Orsú! Lasciane
la cura a me. Piro. Ho voluto avertirvene. Bernardo. Ha’ fatto bene. Ma oh! oh! Discòstati
un poco. Ecco colei che questo carico
s’ha preso. Vo’ poter seco alla libera
parlar; che so mi cerca. Piro. Ecco, discostomi.
Deh! Ve’ figura ch’è questa! Ed ei credegli!
Che s’i’ credo giá mai che tre pallottole
accozzi in un bacin, ch’i’ possa rompere
il collo! Or dich’i’ ben ch’Amore gli uomini
acceca si che piú nulla discernono.