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350 i bernardi

          il fo, ch’i’ vo cercando del continovo
          di Giulio; ed anco, a dirti il vero, io trovomi
          in un po’ di travaglio.
          Piro.  Oh! Quest’intorbida
          bene il tutto, padron. Ma che travaglio
          è il vostro?
          Bernardo.  Te lo dirò, po’ che apertomi
          son teco d’ogni cosa.
          Piro.  Dir potetelo
          liberamente, perché fidelissimo.
          mi tro verrete sempre.
          Bernardo.  Una non piccola
          passion, da tre giorni in qua, mi tribola.
          Piro.  Che passion? Avete forse lettere
          da casa vostra avute che contengono
          qualche fallimento, come son soliti
          spesso e’ mercanti?
          Bernardo.  No, Dio! Altro affliggemi
          Piro.  Che altro?
          Bernardo.  Amore.
          Piro.  Amor? Come è possibile
          che si tosto vi siate, qui in Fiorenzia,
          innamorato?
          Bernardo.  Ti fai maraviglia
          di questo, ch? che le piú belle giovani
          non ho ancor visto altrove?
          Piro.  È ella nobile
          o pure...?
          Bernardo.  Che ti pensi? Nobilissima:
          che altra non aria forza di muovermi.
          Piro.  Oh! Mi dispiace.
          Bernardo.  Oh! Perché?
          Piro.  Perch’ostaculo
          sará alla Spinetta. E poi dificile
          è ottenere quel che si desidera,
          quando è di nobil sangue.