Piro. Oh come ricreatomi
avete! Bernardo. Sta’ pur a udire; lasciami
finire. Piro. Dite pure. Bernardo. E, in un medesimo
tempo o in circa, di corte mi furono
mandate di questo fatto le lettere
e tu a mia casa arrivasti, acconciandoti
meco per servidori da cui notizia
ebbi di sua sorella, che tutto erami
ascosto. E cosí feci proposito
venir di volo qua dove dua cause
a un tratto, come odi, mi tiravono.
E, quando a punto io sono in sul muovermi,
ho lettere da Giulio el quale scrivemi
esser a Roma: ond’io, per questa causa,
prima che io venissi qui in Fiorenzia,
presi la volta di Roma. Piro. Or intendola. Bernardo. Quivi, poi ch’i’ fu’ giunto, benché stessimi
cheto, ne ricercai con diligenzia:
dove non lo trovando, ferma’ l’animo
di venir qui per quest’altro negozio
della. Spinetta. Ed i danar, che ’n guardia
ho dato a l’oste, che oggi ascendono
a dumila ducati, son que’ propri
che Giulio mi lasciò, e’ ho dato a cambio
sempre per lui, tal ch ’a questo numero
sono arrivati; e serviran, trovandola,
per maritarla: il che piglierò animo
di far, ancor ch’i’ non trovassi Giulio. Piro. Or. dich’io, padron mio, che siete ottimo
per lo amico e ogni cosa con prudenzia
avete fatto. Bernardo. Or, s’alquanto indugio,