mio padrone! Io non credo ch’un altr’abbia
la simil. Fazio. Che dice costui? Bolognino. Oh che perdita
è questa! Fazio. Oimè! Bolognino. Come lo ’ntende, subito
si morrá di dolor. Fazio. O Dio, aiutami!
Bolognini Tu non odi? Bolognino. Chi mi chiama?
Oh padron mio! Fazio. Che ci è? Bolognino. Novelle pessime.
Vo’ ben dir, che vi dica cattivissimo. Fazio. Hai nuove di Bernardo? Bolognino. Cosí avessile
avute d’altra sorte! Fazio. Che ha? Dimelo.
Non tardar piú. Bolognino. Gli sta come e’ non merita,
il poveretto. Fazio. Che ha male? Bolognino. Grandissimo. Fazio. E’ mia danari ha seco? Bolognino. No, che toltogli
sono stati. Fazio. Oimè! Bolognino. Ma si potrebbono
forse ancor ritrovar. Fazio. Oh infelicissimo
me! Dimmi quel che tu ne sai, che struggere
mi sento. Bolognino. Mentre che, or or, tornavomi
a casa di mercato, dietro sentomi
un a cavallo che, con grand’instanzia,