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320 i bernardi

          Albizo. Io lo feci, che richiesemi
          cosi ella.
          Bolognino.  Bastava di promettere
          cotesto infin che ’l vostro desiderio
          di lei adempissi.
          Albizo.  Ah! Non è convenevole
          ingannar chi si fida.
          Bolognino.  Un uomo savio
          non pensa a tante cose. Sol bastevole
          gli è aver l’intento suo.
          Albizo.  Tristi si chiamano
          cotesti; non giá savi.
          Bolognino.  Siete giovane,
          Albizo, né intendete ancora il vivere
          de’ nostri tempi. Questi tanto ottimi
          son tenuti poi sciocchi.
          Albizo.  Chi ma’ diavolo
          are’ pensato che subito Noferi
          avessi fatto sopra me disegno?
          e, chiedendo io la Spinetta, l’Emilia
          mi voglia dare?
          Bolognino.  Oggidí, tutti gli uomini,
          giusta lor possa, al lor mulino tirano
          l’aqua. La vostra domanda si semplice
          gli dette occasion poi di muovere
          questo.
          Albizo.  La cosa è qui. Ora il rimedio
          convien trovare e ’l modo ch’i’ mi scapoli
          da questo intrigo.
          Bolognino.  Fia cosa difficile.
          Pur, penseremci.
          Albizo.  Non bisogna indugio.
          Mio padre vuol, come Bernardo subito
          è tornato, scoprir lo sponsalizio
          e far le nozze.
          Bolognino.  Che bisogna piagnere?